17. VIAGGIO IN ITALIA, TAPPA A CORTINA

BERTO, PIOVENE E LA STAGIONE PERFETTA

location_on Lago di Pianozes

La stagione consiste in due parti o tronconi nettamente distinti (il natalizio che bruscamente precipita con l’Epifania, e il carnevalesco o februario che declina lentamente verso i primi di marzo) con aggiunta un’appendice pasquale. Tra l’uno e altro di questi tronconi di punta vi sono dei buchi paurosi, cioè settimane nelle quali la gente se ne va da Cortina come se all’improvviso vi fosse scoppiata la peste.

Giuseppe Berto, La lunga stagione, Dove lo sci

La domanda è sempre quella. Qual è la migliore stagione in Ampezzo? Anche senza guardare le previsioni meteo locali, ciò è alla base di lunghe e oziose discussioni, nella vita quotidiana come nella letteratura. È l’inverno delle sciate? L’estate infinita delle passeggiate che diventano scalate, quelle raccontate da Emilio Comici e da Antonio Berti? O forse il fuoristagione? Giuseppe Berto (1914 – 1978), autore di capolavori come Il male oscuro e frequentatore di Cortina, nel 1967 osservava questo movimento a ondate, a maree ricorrenti, del turismo nella Conca. Gli faceva eco Milena Milani (1917 – 2013): “Io conosco la solitudine di Cortina, quando tutti partono e si rimane in pochi. Allora c’è il vero volto di Cortina, la sua gente segreta che esce fuori, quella del posto che d’estate e d’inverno, nel pieno della stagione, non si vede mai”. Guido Piovene (1907 – 1974) a metà anni Cinquanta dedica alla valle d’Ampezzo una tappa del formidabile reportage Viaggio in Italia. È l’occasione per fare il punto sul dibattito locale, con le trasformazioni legate alle Olimpiadi invernali del ’56. “Ottobre, pioggia, freddo, tutte le montagne coperte, gli alberghi chiusi fuorché uno a Cortina. Gli alpinisti si lagnano. L’indole dei rifugi alpini si trasforma dopo la guerra. Il rifugio romantico della mia giovinezza, nel quale mi stendevo battendo i denti e aspettando il primo mattino su dure tavole di legno, gomito a gomito coi compagni di arrampicata, cede il passo al rifugioalbergo, con camere, letti e bagni. Declina l’alpinismo inteso come fatica media, legata alla disciplina morale e ai piaceri contemplativi; la gente che affluisce nelle montagne si divide in due schiere, i pigri vincolati al mezzo meccanico, e gli acrobati senza gusto per la natura, attratti dall’arrampicata-prodezza”. Soprattutto però, nota Piovene, il turismo di oggi “tende a concentrarsi in città, come Cortina, con negozi, divertimenti, rapporti sociali continui. Ed in questa tendenza gli italiani sono alla testa. L’orrore della solitudine, l’horror (actractio) vacui, sembra aver preso soprattutto la società italiana”.

audio_file Letto da: Piero Bardash Emons Audiolibri

Lo scrittore Giuseppe Berto (1914 - 1978).

location_on 46°30'51.8"N, 12°07'59.1"E
Lago di Pianozes