12. COMMEDIA ALL’AMPEZZANA

IL CINEMA ITALIANO SCOPRE CORTINA

location_on Via Pedonale

Conte: Hai già scelto il posto dove passare il Capodanno?
Alberto: A Capracotta.
Conte: A Capracotta? Mai sentito nominare.
Alberto: È il paese de nonno… lo chiamano la piccola Cortina degli Abruzzi… però signor Conte, le assicuro che è una vera Cortina in miniatura.
Conte: Tu hai mai visto Cortina?
Alberto: No.
Conte: E allora perché dai dei giudizi? Prima vedi, poi dai dei giudizi.

Il conte Max

“Come si va alla stazione? C’è una biga?” Alberto Sordi alias Alberto Boccetti edicolante romano, alias conte Max, si fionda in slitta dall’Hotel Miramonti alla stazione di Cortina d’Ampezzo. Per salire sul primo treno con la baronessa Elena lungo la Ferrovia delle Dolomiti (dismessa nel 1964, trasformata nella pedonale e ciclabile dove siamo in questo momento). Il film è Il conte Max (1957), di Giorgio Bianchi, con Vittorio De Sica. Dopo le Olimpiadi Invernali ’56, Cortina si incide nel cinema italiano attraverso una trama ricorrente. È la storia dello spiantato che si finge ricco e nobile, della old money annoiata e abitudinaria di Vacanze d’inverno (1959), di Camillo Mastrocinque, o del parvenu deciso a comprarsi la ribalta. Cortina diventa uno specchio del paese. La commedia all’italiana, che ironizzava sulle contraddizioni del boom, si rinnova, due decenni più tardi, nel fenomeno Vanzina. I fratelli Carlo ed Enrico, frequentatori assidui delle Dolomiti, inventano con la serie Vacanze di Natale (il primo è del 1983) un ritratto della borghesia vacanziera – romana, veneta, milanese, bolognese, napoletana – con frasi diventate cult (da “Via della Spiga – Hotel Cristallo di Cortina: 2 ore 54 minuti 27 secondi… Alboreto is nothing”, a “Sole, whisky e sei in pole position”) e personaggi popolarissimi, come il pianista Billo (Jerry Calà) e il rampollo bisex Covelli (Christian De Sica). Ma non solo cinepanettoni. Dal cinema muto – Il gigante delle Dolomiti (1927) di G. Brignone, con “maciste” Bartolomeo Pagano – a Pian delle stelle (1946) di Giorgio Ferroni. Da Letto a tre piazze (1960) di Steno a Scusi, facciamo l’amore? di Vittorio Caprioli (1968), alla struggente Cortina di A Place for Lovers / Amanti (1968), di De Sica, con Mastroianni e Faye Dunaway, a Il segreto del bosco vecchio (1993) di Ermanno Olmi: dove tra i boschi del Tre Croci Paolo Villaggio è il colonnello Procolo del romanzo di Buzzati. E ancora Villaggio e la cinica comicità di Fantozzi in paradiso (1994) di Neri Parenti.

audio_file Letto da: Paolo Cresta Emons Audiolibri

Alberto Sordi sciatore sulle piste ampezzane ne "Il Conte Max", 1959. (Foto Reporters Associati, Roma)

location_on 46°32'25.7"N , 12°08'10.0"E
Via Pedonale