14. UN SODALIZIO
GIOVANNI COMISSO E FILIPPO DE PISIS
location_on Corso Italia, Ciasa De Ra Regoles
Il luogo era bellissimo. De Pisis aveva trasformato in studio una adiacenza che serviva da magazzino e qui ebbe inizio quel periodo di Cortina che come un ramo prosperoso si divarica dal tronco del secondo periodo parigino. Verso il tramonto andavamo a passeggiare per i pendii fioriti, e si fermava di continuo a raccogliere di quei fiori. A ogni fiore mi decantava la sua bellezza e mi spiegava a quale specie apparteneva. Ridevo, come uno scolaro ribelle, alla sua pedanteria nel citarmi per ognuno il nome latino. Poi smisi come mi accorsi che mi faceva scoprire la bellezza di quelle tinte umili ed esatte che egli sembrava vedere nell’ingrandimento di una lente.
Giovanni Comisso, Mio sodalizio con De Pisis
La valle d’Ampezzo è luogo di incontri, amicizie, amori. Il rapporto tra lo scrittore trevigiano Giovanni Comisso (1895 – 1969) e il pittore Filippo de Pisis (1896 – 1956) è un po’ tutte queste cose insieme. Comisso, autore di romanzi e racconti come Gente di mare, Gioventù che muore, L’italiano errante per l’Italia, veniva a Cortina da quand’era bambino. Vi tornò da adulto, rivedendo a più riprese de Pisis e soggiornando con lui a Campo di Sotto. Ne scrisse in Mio sodalizio con De Pisis, apparso nel 1954 su «Il Mondo» di Mario Pannunzio e poi con Garzanti, segnalato da Eugenio Montale. Vi si racconta di estati felici e contemplative, circondati dalle montagne, dai fiori e dalla gente di Cortina; ma anche del primo incontro, orchestrato da Comisso, tra de Pisis e Mario Rimoldi, futuro sindaco di Cortina e creatore di una meravigliosa collezione d’arte, “uno degli insiemi più significativi in Italia per l’arte del XX secolo, imprescindibile per lo studio della stessa”, secondo il Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La collezione, donata in buona parte alle Regole d’Ampezzo, ha permesso nel 1974 l’apertura del Museo d’Arte Moderna Mario Rimoldi. Per Mario l’opera “Chiesa di Cortina” del 1937 era il pezzo preferito, che all’epoca pagò mille lire e che non vendette mai, nemmeno per un’offerta molto maggiore che gli fecero a stretto giro. Fu proprio de Pisis il primo dello straordinario quintetto dei “grandi amici di Mario”: oltre a lui Campigli, Mušič, de Chirico e Sironi. L’ultimo incontro tra Comisso e de Pisis è in ospedale, dove il pittore è ricoverato. La scena, di grande bellezza e dolore, chiude il libro. “Nel separarci, mi accompagnò fino alle scale e nel corridoio i nostri passi andavano concordi come quando si andava prepotenti e felici per le strade di Parigi e di Cortina, sembrava volesse in quel momento uscire con me e ritornare alla nostra vita sublime (…). Scendevo cupo le scale e pensavo come in una rivelazione che noi siamo soltanto magnifiche onde in attesa sempre di disfarci nel crollo”.
Si ringrazia l'Associazione Amici di Giovanni Comisso.
audio_file Letto da: Paolo Cresta Emons Audiolibri
Un sodalizio - Giovanni Comisso e Filippo de Pisis

Filippo De Pisis, Chiesa di Cortina 1937, olio su tela, 90,8×68,8, Museo Mario Rimoldi, Cortina d’Ampezzo.
location_on 46°32'13.1"N, 12°08'14.7"E
Corso Italia, Ciasa De Ra Regoles